Ritrovare Epicuro per amico
di Armando Torno (Corriere 05/05/14)
Nelle Vite dei filosofi di Diogene Laerzio si leggono notizie sulle opere di Epicuro: «Scrisse moltissimo e tutti superò per numero di libri: sono infatti circa trecento rotoli di papiro. Non vi sono in essi citazioni tratte da altri…». Tanto di lui è andato perduto, anche se ci sono pervenuti documenti che consentono di conoscere la sua concezione della fisica (Lettera a Erodoto ) o dell’etica (Lettera a Meneceo ). Nella collana «Pensatori» di Carocci è uscita di Francesco Verde una monografia su Epicuro (pp. 280, e 22): lavoro degno della massima considerazione, aggiornato, ben condotto e, in ultima analisi, utile (si vedano capitoli quali Forma di scrittura delle opere filosofiche di Epicuro o la parte finale riguardante la sua scuola). L’influenza di questo pensatore sull’Occidente è stata enorme: riscoperto dal Rinascimento umanistico e ben presente negli illuministi, eccolo nelle pagine di filosofi o poeti quali Leopardi, Marx, Nietzsche; o di letterati come Cioran. Una sua sentenza preziosa: «Ogni amicizia è desiderabile di per sé anche se ha avuto il suo inizio dall’utilità»