Il #patrizio e l’amata #schiava: l’ultimo #segreto di #Pompei
Susy Malafronte (Messaggero, 6/9/18)
Perché un membro della Tribù #Veturia di #Ostia è stato sepolto a Pompei, e la sua tomba è stata un dono dell’antica città romana? Cosa avrà fatto per la popolazione distrutta dall’eruzione del 79 dopo Cristo per ottenere tale privilegio? Sono gli l’interrogativi sui quali stanno lavorando gli esperti guidati dal professor William Van Andringa dell’università francese di Lille. I nuovi monumenti funerari, databili tra il 20 avanti Cristo e il 79 dopo Cristo, sono venute alla luce nella necropoli mai indagata del fondo Pacifico, un prolungamento dell’asse viario della più nota necropoli di Porta Nocera.
I primi studi compiuti da Van Andringa, «archeologo della morte», sui frammenti delle ossa bruciate hanno potuto documentare l’appartenenza dei 14 defunti ad un solo nucleo familiare dalla vita privata «vivace». Nella prima tomba scavata dai lapilli è sepolto il capofamiglia Quintus Verauis, patrizio romano. Sopra di essa è venuta alla luce un secondo monumento funerario costruito per VeraniaQI Ciara, una ex schiava liberata dal padrone, Caius figlio di Quintus. La tomba di Ciara, però, è stata trovata vuota. Le sue ceneri, infatti, erano adagiate nel monumento funerario di Caius, realizzato al fianco della tomba dell’ex schiava. «Questo significa che nella vita erano una coppia», ha spiegato il professor Van Andringa. La loro è stata una relazione segreta, in quanto, per i divieti dell’epoca, una schiava non poteva sposare il proprio padrone. La ricostruzione dei legami familiari dei defunti è stata resa possibile dalle iscrizioni rinvenute sulle lapidi. C’è poi una terza tomba, rinvenuta alla spalle di quelle di Ciara e Caius, nella quale era deposta l’urna contenente ossa di un adolescente tra i 12 e i 14 anni. Alcuni frammenti ossei di questo giovane sono stati trovati nella libagione di Caius. Elemento che ha portato ad indurre gli esperti la teoria che si possa trattare del figlio di Ciara e Caius.