Ricevo e segnalo, ancora una volta, volentieri:
Il #Talete non detto da #Platone. Alcune considerazioni a partire da un libro di Livio Rossetti contenuto nel Vol II- Platone nel pensiero moderno e contemporaneo- editrice Limina Mentis:
Aldo Bonet, Il Talete non detto da Platone. Alcune considerazioni a partire da un libro di Livio Rossetti, in Andrea Muni (a cura di), Platone nel pensiero moderno e contemporaneo, vol. VII, Limina Mentis Editore, Villasanta (MB), luglio 2016, capitolo 10, pp. 139-200 – pp. 245- ISBN: 978-88-99433-39-0.
Queste le parole dell’autore: “Il lavoro è un confronto tra la mia ipotesi con l’ipotesi (errata e da me metodicamente criticata nel capitolo 10) di Livio Rossetti .
La mia ipotesi su come Talete riuscì a calcolare il numero divino (mediante il metodo indiretto della doppia eclissi da me ricostruito) è quella giusta poiché meglio integrata con tutte le testimonianze e anche perché nessuno prima ha riflettuto sul fatto che Talete fece una delle sue più grandi scoperte astronomiche quando ormai era assai vecchio ( come viene riferito da Apuleio nei Florida 18: Talete, quando ormai era assi vecchio, scoprì un divino teorema concernente il sole…) e, Diogene Laerzio, ci ricorda l’epigramma: << Assistendo un tempo a un ginnico agone, Zeus Elio, il sapiente Talete strappasti dallo stadio. È bene che tu l'abbia accolto: ormai vecchio, dalla terra non vedeva più le stelle>>
Quindi, Talete, quando era assai vecchio, poteva vedere ancora bene ( da vicino) l’allenamento di un ginnico agone ma non poteva più vedere nitidamente le cose lontane. Se convergiamo queste due testimonianze ( Apuleio e Diogene Laerzio) possiamo capire che Talete fu, in tarda età, colpito da miopia senile eppure, riuscì a compiere ugualmente ( come ci riferisce Apuleio) una delle sue più grandi scoperte: quella del numero o rapporto divino ( 1/720 = 30′ di grado) tra il diametro del sole ( o della luna) e la sua rispettiva orbita e, con uno scarto di errore di soli 2′ di grado ! STRAORDINARIO PER L’EPOCA E PER LA VENERANDA ETA’
In effetti, l’ampiezza angolare sole/luna sappiamo oggi ( con i nostri strumenti) che è pari a 32′. Per Talete, ciò fu possibile solo con l’applicazione di un metodo visivo indiretto ( quello da me ipotizzato e ricostruito) e ,mai e poi mai con un metodo diretto ( come propone Rossetti) che necessariamente punta visivamente verso il sole (o la luna ) e che Talete, ormai diventato vecchio e miope, poteva vederli solo in modo offuscato”.