Grazie gentile Licia per questa segnalazione. La presentazione degli autori sul “Sole” spiega bene, con l’imparzialità dei veri studiosi di lingua inglese, come stanno le cose. E’ un po’ eufemistica in certe parti, ma in esse si legge bene tra le righe che cosa si vuole dire, come dimpostra poi il finale con l’ottima scelta di considerare Socrate quello che era: un filosofo, contemporaneo o di poco seguente ad altri filosofi (compresi soprattutto i “presocratici”). In Italia abbiamo avuto per decenni i cosiddetti “presocratici” solo in traduzione italiana, con una consapevole estromissione di moltissimi dei loro frgmm già praticabili! Ora dal 2006 c’è l’edzione completa a cura di G.Reale e dei suoi collaboratori, con traduzioni commenti e testo vero greco a fronte, sempre avente come “base” l’edizione D.K.; non sempre è all’altezza della situazione, ma permette al lettore che sa il greco di confrontarsi con una realtà (quella che ci rimane) completa. Probabilmente Most non ne parla perché si tratta di una pubblicazione semplice e non di una nuova edizione critica.
La breve “cronistoria degli entusiasmi” per i “presocratici” rende bene l’idea del tipico vizio di cercare “L’INIZIO”, di smascherare supposti “mercanti del tempio”, presentandosi come nuovi verbi; di solito si tratta di persone e gruppi autoreferenziali, che non dico rifiutino ma spesso “dribblano” la discussione su ciò che altri hanno da dire. Insomma cercano di creare per l’ennesima volta un nuovo verbo; un nuovo , per dirla con Freud, “delirio di interpretazione” …
Nel mio piccolo e senza enfasi, mi permetto di segnalare i miei lavori sui numeri IV, V, XI e (riuniti) XII – XIII – XIV della rivista filosofica GLAUX
Grazie gentile Licia per questa segnalazione. La presentazione degli autori sul “Sole” spiega bene, con l’imparzialità dei veri studiosi di lingua inglese, come stanno le cose. E’ un po’ eufemistica in certe parti, ma in esse si legge bene tra le righe che cosa si vuole dire, come dimpostra poi il finale con l’ottima scelta di considerare Socrate quello che era: un filosofo, contemporaneo o di poco seguente ad altri filosofi (compresi soprattutto i “presocratici”). In Italia abbiamo avuto per decenni i cosiddetti “presocratici” solo in traduzione italiana, con una consapevole estromissione di moltissimi dei loro frgmm già praticabili! Ora dal 2006 c’è l’edzione completa a cura di G.Reale e dei suoi collaboratori, con traduzioni commenti e testo vero greco a fronte, sempre avente come “base” l’edizione D.K.; non sempre è all’altezza della situazione, ma permette al lettore che sa il greco di confrontarsi con una realtà (quella che ci rimane) completa. Probabilmente Most non ne parla perché si tratta di una pubblicazione semplice e non di una nuova edizione critica.
La breve “cronistoria degli entusiasmi” per i “presocratici” rende bene l’idea del tipico vizio di cercare “L’INIZIO”, di smascherare supposti “mercanti del tempio”, presentandosi come nuovi verbi; di solito si tratta di persone e gruppi autoreferenziali, che non dico rifiutino ma spesso “dribblano” la discussione su ciò che altri hanno da dire. Insomma cercano di creare per l’ennesima volta un nuovo verbo; un nuovo , per dirla con Freud, “delirio di interpretazione” …
Nel mio piccolo e senza enfasi, mi permetto di segnalare i miei lavori sui numeri IV, V, XI e (riuniti) XII – XIII – XIV della rivista filosofica GLAUX