I docenti under 30 che insegnano il #latino ad #Amman

Roma, l’accordo tra un centro studi e l’università giordana. «Niente inglese, si userà solo la lingua classica»

di Paolo Conti (Corriere 2/6/18)

Una volta tanto, nessun giovane cervello italiano in fuga ma solo in trasferta. Dal 30 giugno al 2 agosto la University of Jordan ad Amman organizzerà per 80 studenti un corso intensivo di latino full immersion senza ausilio né dell’arabo né dell’inglese grazie a un accordo con l’Istituto italiano di studi classici di Roma, in via Cosenza 7, fondato nel 2010 da due giovani studenti, Federico Pirrone e Antonio Giulianelli. Oggi è una vivace realtà di corsi di latino e greco antico realizzati col metodo induttivo-contestuale: «parlando» subito in latino e greco, scoprendo vocaboli e regole strada facendo.

Il sistema affascina ragazzi, adulti, anziani, stranieri ed ecclesiastici (dal 3 settembre partirà un corso speciale). Nel 2017 due docenti di Amman scoprirono il Centro. Di qui l’accordo per portare dopo secoli, come si legge sul sito dell’università giordana, «il primo corso intensivo di latino nel Mondo arabo destinato a riportare lo studio dei Classici latini nel sistema universitario giordano».

Per Amman partiranno solo docenti under 30: il presidente dell’Istituto, Federico Pirrone, 29 anni, che insegna latino alla Pontificia università della Santa Croce, Alessandro Agus, 29 anni, direttore scientifico, laureato in Filosofia, Daphne Grieco, 23 anni, da Salerno, laureata in Scienze storiche, e Leonardo Chiocchetti, 23 anni, a un passo dalla laurea magistrale in Filosofia.

Rimarranno a Roma i grecisti Flavia Farina, 27 anni, da Pescara, un dottorato in Filosofia antica, e Giovanni Tobia De Benedetti, 22 anni, studente di lettere classiche.

Il greco non è nell’accordo ma l’obiettivo è porre le basi per fondare un Centro di studi classici ad Amman dove l’Istituto potrebbe insegnare le due lingue. I corsi saranno densi: 120 ore settimanali dal sabato al giovedì dalle 9 alle 13.30 più «diverse visite culturali nei siti archeologici giordani ricchi di presenza romana, leggeremo brani classici in latino», annuncia Daphne Grieco. Dice Alessandro Agus: «Nessuno pensa di far rivivere il latino come lingua d’uso. Puntiamo a farne uno strumento di accesso all’immenso patrimonio che rappresenta. Imparando 1.800 vocaboli si ha accesso all’85% del lessico usato nella letteratura classica».

Per Leonardo Chiocchetti «nel metodo classico ci si sofferma troppo solo sulla grammatica, sottraendo il piacere dell’accesso alla letteratura». L’augurio per i giovani latinisti è inevitabile: Ad maiora.

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