In questi anni 90 del nostro secolo, le nuove tecnologie sono ormai
entrate nel mondo dellumanista e ne coinvolgono sia i modi di lavorare, sia le
istituzioni di riferimento (scuole, università, biblioteche, etc.) con straordinari
benefici che riguardano non solo la didattica e la ricerca, ma anche il dibattito
scientifico, accelerato e divulgato dalla Rete, e le biblioteche, con i cataloghi
informatizzati; tuttavia, pervicaci pregiudizi "impediscono" ancora a molti di
accorgersene o, peggio, li inducono ad osteggiare acriticamente i cambiamenti. Spiace
dirlo, ma, proprio nella scuola questi atteggiamenti sono tuttora diffusi e non sempre si
tratta di resistenze psicologiche (più o meno giustificate) alluso delle
"macchine", quanto, piuttosto, di vera avversione per uninnovazione che
viene percepita come minaccia alla purezza della cultura, alle nostre radici, a noi stessi
e a chissà che cosa ancora.
Eppure, se è vero che obiettivo dellapprendimento del latino (e del greco),
specie nel triennio liceale, è la lettura dei testi antichi (dove "lettura"
significa comprensione e traduzione, ma anche studio della lingua, della letteratura e
della cultura), perché mai dovrebbe essere "pericoloso", tanto per fare un
esempio, lutilizzo di una base di dati testuale latina (o greca) su Cd-Rom che,
mediante un software specifico, consente di reperire immediatamente tutte le occorrenze di
una parola in un determinato testo? La "Bibliotheca Teubneriana" o la
"Patrologia latina" in Cd-Rom sono forse meno attendibili delle corrispondenti
edizioni cartacee, di cui sono lesatta trasposizione? O forse un tipo di ricerca che
ha caratterizzato per secoli lattività del filologo diviene meno nobile, solo
perché eseguita (con molto risparmio di tempo e maggiore completezza) dal computer? A
questo proposito, vale la pena di rilevare che con programmi di text retrieval si possono
eseguire diverse operazioni sul testo, come rintracciare, in modo semplice, una forma,
gestire interrogazioni e produrre indici e concordanze.
Nellambito della didattica delle lingue classiche, queste ricerche ed attività
sono talmente avvincenti e proficue, che ormai da tempo le ho incluse nel mio insegnamento
proprio perché suscitano curiosità negli studenti, li invogliano ad un rapporto più
critico e consapevole con il testo e, spesso, sono la base di partenza per progetti
dapprofondimento, sviluppati anche ipertestualmente (per es. "Il saggio e il
tempo" sul "De Brevitate vitae" di Seneca:
http://www.licialandi.com).
WWW: LA BIBLIOTECA UNIVERSALE
Ai nostri giorni, il Web, grazie alla quantità infinita di risorse che incessantemente
vi confluiscono, è la più grande, la più varia e la più labirintica biblioteca mai
esistita, ricchissima di materiali dogni genere, afferenti ai diversi campi del
sapere.
Tramite i principali motori di ricerca (Altavista, Yahoo, Lycos etc.), oppure mediante
motori dedicati al mondo antico e medioevale, come Argos (http://argos.evansville.edu),
è possibile rintracciare moltissimi testi antichi, in lingua originale ed in formato
elettronico, che possono essere comodamente scaricati sul proprio computer e consultati
off-line, in qualsiasi momento, oppure stampati su carta.
Se, però, si desiderano trovare in Rete delle risorse specifiche, sarà bene avvalersi
di una guida che cataloghi i siti e, magari, dopo averli vagliati, li accompagni con un
breve giudizio. Tra le fonti più attendibili e aggiornate si segnalano la "Rassegna
degli Strumenti informatici per lo Studio dellAntichità", che presenta, tra
gli altri, il non trascurabile vantaggio di essere scritta in Italiano (http://www.economia.unibo.it/dipartim/stoant/rassegna1/intro.html)e
le statunitensi "Electronic Resources for Classicists: The Second
Generation" (http://www.tlg.uci.edu/~tlg/index/resources.html).
Ma nel WWW ci sono anche alcuni interessanti progetti che, per la ricchezza e la
varietà dei materiali presentati, possono costituire un efficace ausilio nella prassi
didattica quotidiana. Il "Perseus project", a cura del Dipartimento di Studi
Classici della Tufts University, (http://www.perseus.tufts.edu), ad
esempio, è una raccolta di testi greci (in gran parte dautori
del V sec. A. C.), accompagnata da diverse sezioni, tra cui spiccano "Lexica",
che mette a disposizione on line, per gli utenti, il notissimo vocabolario
Liddell-Scott, sia nella versione Intermediate, sia nella versione integrale, la
"Princeton Encyclopedia of Classical Sites" e, soprattutto, un eccezionale
apparato iconografico, con oltre 13.000 immagini di monete, vasi, sculture, edifici e siti
archeologici.
Questo ed altri consimili siti (come, per es., "Labyrinth", per la tarda
antichità: http://www.georgetown.edu/labyrinth/;
la "Bibliotheca Augustana, per i testi latini e greci: http://www.fh-augsburg.de/~harsch/augusta.html),
per la dovizia della documentazione raccolta e dei materiali selezionati, costituiscono
per gli studiosi e per semplici curiosi una straordinaria opportunità desplorazione
e di conoscenza della letteratura e della civiltà classica nei suoi molteplici aspetti.
Una nuova finestra si è spalancata sul mondo antico, per farlo conoscere, apprezzare
ed amare e per diffonderne gli inestimabili valori culturali. Perché, allora, volersi
arroccare su posizioni di sterile distacco dalla realtà e negare quellecumenicità
del sapere che è il fine stesso della cultura? |