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PROVE
GENERALI DI MULTIDISCIPLINARITA: LIPERTESTO IL CASO DI FEDERICO DA
MONTEFELTRO*
Il superamento delle tradizionali
partizioni disciplinari è, sicuramente, uno degli obiettivi più significativi che la
nuova scuola deve conseguire. Linsegnamento-apprendimento deve essere
organizzato per temi, alla cui elaborazione concorrano diversi settori culturali, e
in cui l'analisi dei contenuti specifici sia accompagnata ed arricchita da aspetti
storico-epistemologici e tecnico-applicativi, in modo da dare una chiara percezione di
quanto sia oggi essenziale per la risoluzione di problemi complessi un approccio
multidisciplinare integrato1. I saperi trasversali e i collegamenti
fra le diverse aree permettono ai discenti di sperimentare nuovi percorsi di ricerca e
originali approcci alla conoscenza , ma, per scongiurare il pericolo del possibile
disorientamento e la tentazione di approssimazioni o di eccessive semplificazioni, è
necessario che i metodi siano rigorosi e che dai docenti vengano predisposte attività che
consentano agli studenti di acquisire la consapevolezza metacognitiva2 e metacomunicativa. Solo dopo la fase
propedeutica si può procedere alla fase operativa, nella quale lelaborazione
ipertestuale contribuisce a creare le condizioni favorevoli per un processo dinamico
dapprendimento. A questo proposito, riferirò
lesperienza della progettazione e della costruzione
dell'ipertesto "Lidealizzazione del personaggio nella letteratura e nell'arte
umanistico-rinascimentale: il caso di Federico da Montefeltro", compiuta insieme alla
mia classe II liceo Classico3. La spontanea curiosità degli
studenti, durante le lezioni di Italiano, mi ha dato lopportunità di
uscire (non in modo sporadico) dal rigido binario del curricolo disciplinare
per ricercare, insieme e con la collaborazione di altri colleghi della sezione,
informazioni e documentazioni mirate alla pianificazione di un percorso di studio
multidisciplinare. Loccasione è stata offerta
dalla lettura in classe dei capitoli iniziali del "Cortegiano" di Baldesar
Castiglione. Lesaltazione del sito geografico di Urbino e lelogio di Federico
da Montefeltro hanno suscitato negli studenti degli interrogativi circa la reale
consistenza delle virtù attribuite al duca e hanno stimolato un confronto critico con
altre testimonianze coeve e con gli ideali di formazione umana che si affermarono in
Italia durante tutto il '400. Dapprima, gli alunni (anche, con
l'ausilio di basi di dati testuali in formato elettronico) hanno individuato gli altri
passi del "Cortegiano" che riguardavano Federico da Montefeltro, poi, hanno stilato una bibliografia di testi
quattro-cinquecenteschi e, divisisi i compiti, hanno proceduto alla lettura e alla
schedatura di quelli reperiti presso la Biblioteca Civica di Verona (Vespasiano da
Bisticci, Vita di Federico da Montefeltro; Bernardino Baldi, Vita e fatti di Federico da
Montefeltro, Duca d'Urbino; Giovanni Santi, Historie de le guerre d'Italia nel tempo di
PP. Pio et Paolo del 1478 in versi; Marsilio Ficino, Apologus al De Regno di Platone;
Pierantonio Paltroni, Commentari della vita et gesti dell illustrissimo Federico
duca dUrbino). Contemporaneamente, gli studenti si sono impegnati nello studio
dell'iconografia federiciana (le tele di Pedro Berruguete e di Piero della Francesca),
della complessa, ma omogenea, struttura del Palazzo urbinate, "una città in forma de
palazzo4", secondo la celebre definizione del
Castiglione, e, soprattutto, di alcuni ambienti che lo compongono, come lo studiolo e la
biblioteca, trasposizioni degli ideali etici e intellettuali di Federico. I risultati dei diversi percorsi di
ricerca sono stati discussi in classe e approfonditi mediante confronti con passi scelti
da testi filosofici riguardanti la concezione umanistica dell'uomo, la vita contemplativa
contrapposta alla vita attiva (Umanesimo civile fiorentino e Neoplatonismo) e i grandi
temi dellimmaginario umanistico, quali la gloria e lesaltazione
dellindividuo e del suo potere. Altre comparazioni sono state istituite con i testi
degli autori latini e greci, fino a quel momento studiati (Platone, Sallustio e Cicerone),
che trattavano il tema dell'otium e del negotium, della theoria e della praxis, e con le
testimonianze storiche. Dall'esame delle risorse selezionate
è risultato che Federico da Montefeltro aspirò a rappresentare se stesso e la propria
corte come incarnazione dell'equilibrio e della complementarità tra "vita
attiva" e "vita contemplativa" e che le fonti coeve sono concordi nel
magnificarlo come esemplare perfetto di operose virtù politiche e militari, di raffinate
qualità intellettuali e degno modello della formazione umanistica dell'uomo integrale. Tutti i materiali oggetto di studio e le relazioni, le sintesi critiche e le schede analitiche elaborate dalla classe sono state organizzate in forma ipertestuale e collegate da links, secondo una mappa di navigazione progettata dagli alunni. Il commento musicale e' strettamente collegato al periodo trattato e alle suggestioni letterarie ("E cantandosi pur in presenzia della signora Duchessa un mottetto, non piacque mai ne' fu estimato per bono, fin che' non si seppe che quella era composizion di Josquin de Pris. Ma che piu' chiaro segno volete voi della forza della opinione?"5) e il logo dellipertesto è creazione originale di una studentessa.
* Articolo pubblicato nel numero di giugno 1999 della rivista Quipo Web 1 I contenuti essenziali per la formazione di base (marzo 1998). Il documento è disponibile presso: http://www.edscuola.com 2 Landi, L. (1998), La scuola senza pareti. Come cambia la didattica nellera telematica, in Atti del Convegno NIR-IT 98 "Didattica, Societa', Cultura, Mercato: le nuove frontiere di Internet", Milano: http://www.cilea.it/nir-it/ . Articolo pubblicato nel CD-Rom n. 10 di PC Interactive - Mondadori (giugno 1998) e nel n. 1 della rivista "QUIPO WEB" (marzo 1998), pp. 14-20 3 Classe II D del Liceo Classico Scipione Maffei di Verona, (anno scolastico 1997-1998) 4 Castiglione, B., Il Cortegiano, 1,2 5 Castiglione, B., Il Cortegiano, 2,35
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