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L'esperienza della progettazione e della costruzione di un ipertesto raccontata dalla classe:

"La nascita della poesia moderna"

progetto ipertestuale coordinato da Licia Landi e realizzato dalle alunne della III L del Liceo Classico "S. Maffei" di Verona (A.S. 1996-1997) Roberta Bonfanti, Valeria Cipriani, Emanuela Cottini, Silvia De Grandis, Giulia Gecchele, Maria Marinelli, Giulia Pimazzoni, Isabella Scolari.

 

copertina 

Il nostro ipertesto "La nascita della poesia moderna" è, innanzitutto, il coronamento di una serie di esperienze riguardanti l’informatica e la multimedialità, che ci sono state proposte, nel corso dei tre anni di Liceo Classico, dalla nostra scuola e dalla nostra docente, Licia Landi. Dapprima, attraverso conferenze di carattere generale, ci siamo avvicinati al concetto di ipertesto e di multimedialità in maniera astratta; successivamente abbiamo acquisito una maggior familiarità con il computer e le sue potenzialità attraverso lezioni di letteratura italiana realizzate sui testi in formato elettronico e un corso su Internet. Infine ci siamo occupati in maniera più diretta di ipertesto, apprendendone la tecnica attraverso un corso di applicazione del programma Toolbook.

La proposta di realizzare un ipertesto è stata accolta sia da quelli di noi che avevano già una certa familiarità con il computer, sia da chi, pur inesperto in questo ambito, ha voluto imparare un modo nuovo e avvincente per approfondire le proprie conoscenze letterarie e non . Uno degli obiettivi che ci siamo proposti è stato, infatti, quello di organizzare in maniera differente i materiali di studio di cui disponevamo, al fine di sperimentare un metodo di apprendimento e di scrittura, non più basato sulla struttura lineare. La realizzazione del progetto ha potuto contare sul contributo di molti, trasformandosi, così, in un’attività educativa oltre che culturale: lavorare in gruppo ha richiesto, infatti, capacità organizzativa e disponibilità a mettere sempre in discussione ciò che era stato realizzato fino a quel momento. La collaborazione di più persone, inoltre, ha stimolato la nascita di un dibattito e di un confronto relativo alle diverse interpretazioni e agli spunti che sono sorti, di volta in volta.

Il nostro ipertesto, che si sviluppa soprattutto in ambito letterario, dal momento che è stato realizzato sotto la guida della docente di Italiano, si è via via arricchito, anche grazie agli specifici interessi di alcuni di noi, estendendosi progressivamente all’ambito storico, sociale, filosofico ( per es. Marx, Engels, Schopenauer, Kirkegaard), artistico (per es. Durer, Manet, Moreau, Klimt, Munch) e musicale (per es. Wagner e Debussy).

La realizzazione dell’ipertesto si è svolta, in gran parte, al di fuori dell’orario scolastico e si è rivelata molto impegnativa, soprattutto considerando il fatto che la mole di studio per gli studenti dell’ultimo anno è particolarmente gravosa. Per alcuni di noi questa attività è stata utile addirittura in relazione alla scelta universitaria, perché ha messo in luce un nuovo modo, più incisivo e attuale, di intendere la cultura umanistica.

Il nostro lavoro si vuole presentare come un viaggio all’interno dei testi. Inizialmente ci siamo attenuti alle liriche che fanno parte del nostro percorso scolastico, ma, successivamente, stimolati dal principio associativo che caratterizza l’ipertestualità e dalla nostra curiosità, abbiamo proceduto a confronti con altre opere (anche lontane del tempo) e ad approfondimenti mediante la lettura di brani critici ( per es. Friederich, Boulez, Binni, Margoni, Lagarde, Michard, Benjamin). La nostra non e' una tradizionale ricerca o tesina "abbellita" dall'utilizzo degli strumenti informatici, ma è attività di ricerca, di esplorazione e di costruzione, che, nata dapprima sulla carta, ha trovato adeguato spazio solo nell’elaborazione elettronica, proprio perché l' ipertestualità offre uno spazio di scrittura dinamico nel quale le conoscenze possono "trovare posto" con una rete potenzialmente infinita di rimandi e di collegamenti.

Al "navigatore" che apre il nostro ipertesto si presentano svariati percorsi: Testi francesi e testi italiani, Caratteri formali, La nascita della lirica moderna e Il rapporto fra il poeta e la società.

Filo conduttore delle tematiche affrontate è l’interrogativo sul senso e sulle manifestazioni della modernità e del tedio esistenziale (quest’ultimo indagato attraverso due percorsi, intitolati "Spleen" e "Disagio") e sulle forme attraverso cui si esprimono.

 indice

 

I testi (poesia e prosa) presi in considerazione fino a questo momento ( l’ipertesto è per sua natura un "lavoro" aperto) sono stati ventiquattro: per la letteratura francese BAUDELAIRE: Corrispondenze, Albatros, Spleen, Perdita d'aureola, Il sole, A una passante, Il vampiro, Dedica di Spleen de Paris; VERLAINE: Ars Poetica; RIMBAUD: Veggente; per la letteratura italiana CARDUCCI: Tedio invernale, Pianto antico, Comune rustico, Traversando la Maremma toscana, Fantasia, Alla Stazione in una mattina d’autunno, Dinanzi alle Terme di Caracalla; PASCOLI: Novembre, Temporale, Dall'argine, Il lampo, Assiuolo, Lavandare; D'ANNUNZIO: La pioggia nel pineto.

Data l’ampiezza della materia indagata e l’ovvia impossibilità di illustrare nel dettaglio la "ragnatela" concettuale attraverso cui si sviluppa l’ipertesto, abbiamo preparato un percorso dimostrativo. Partendo dal menù generale, scegliendo nel menù dei testi francesi la lirica "Spleen" di Baudelaire e cliccando, quando essa si apre, sul titolo, possiamo consultare una scheda che ci presenta i significati originali inglesi e l’etimologia greca di questa parola. La pagina è contrassegnata dalla piccola immagine, che può essere ingrandita, dell’incisione "La malinconia" di Durer che è stata da noi scelta perché suggestionati dalla critica di Panofski, secondo la quale "La malinconia medita tristemente con il senso di realizzare nulla". Gli strumenti del lavoro sparsi per terra, inutilizzati, rappresentano l’incapacità dell’uomo di seguire il ritmo della vita e del mondo, il capo reclinato ci ricorda i versi della poesia "Spleen" di Baudelaire ("sur mon crane incliné"). E’ particolarmente significativo, quindi, riscontrare che motivi considerati tipicamente moderni sono presenti anche in autori di epoche precedenti.

durer

 

La nostra ricerca ipertestuale (per mezzo dei links attivati dalle parole calde/hotwords "conflitto", "disgusto") continua con un’indagine sempre più approfondita sulla contrapposizione "Spleen e Ideal" e approda, finalmente, anche all’ambito italiano. Facendo riferimento alla critica di W. Binni, possiamo scorgere in Giosuè Carducci non solo un epigono del classicismo, come normalmente viene presentato sui banchi di scuola, ma anche un poeta moderno.

 carducci

 

Nei versi delle sue liriche (è possibile proseguire la navigazione facendo riferimento solo ai testi, per es. Tedio invernale, Dinanzi alle Terme di Caracalla) vengono espressi il contrasto tra mondo ideale e noia esistenziale, e il rifiuto nei confronti della società contemporanea. Il nostro viaggio continua proprio nel percorso "Il poeta e la società", nella sezione contrassegnata dalla presenza in basso a destra dell’immagine riprodotta di "Bar aux Folies Bergère", di E. Manet, in cui la ragazza si estranea e non partecipa a ciò che accade intorno a lei. In una delle schede che presentano, sotto forma di sintesi critica, la nostra interpretazione del quadro,  troviamo, fra le altre, la hotword Simbolismo.

manet

 

Cliccando su questa parola (ci avviciniamo ormai alla conclusione della nostra navigazione dimostrativa), passiamo a una pagina  del percorso "Caratteri formali" del Simbolismo, all'interno del quale è possibile consultare schede inerenti sia alla letteratura sia alla musica. La pagina dedicata al "Linguaggio" ci rimanda, per esempio, alla silloge, corredata dall’ascolto di frammenti musicali (Le prelude a l’aprés midi d’un faune, Sirenes e Fetes dai Nocturnes, Le mer, Preludes), dedicata alle composizioni di Debussy, considerato, finalmente, dalla critica più recente (come P. Boulez) esponente del Simbolismo musicale.

debussy

 

Anche la progettazione e la realizzazione dell’interfaccia grafica è strettamente connessa ai contenuti del nostro lavoro. Accanto ai tasti consueti di "Uscita" e di "Avanti -Indietro" (ma il percorso lineare non ha nessun significato in un ipertesto), vi sono bottoni più significativi: "Help", con la spiegazione di tutti i simboli, "History", che permette di ripercorrere il percorso di navigazione compiuto fino a quel momento (per ovviare al possibile senso di disorientamento causato dalla "rete ipertestuale"), "Stampa", che consente di trasferire il contenuto su carta, "Indice", che dà la possibilità di ritornare in ogni momento al menù principale e, infine, il pulsante "Ricerca", che permette di compiere delle ricerche in tutto l’ipertesto, per verificare, ad esempio, l' occorrenza di una parola.

La scelta dei colori è stata particolarmente accurata: il grigio, in varie sfumature, e il bianco esprimono il senso di inquietudine e di melanconia ricorrenti nei versi considerati; le striature della cornice, come la pioggia in "Spleen" di Baudelaire, "imitano le sbarre di un grande carcere". Il rosso dei tasti di navigazione è, per citare Kandinskij, "uno squillo di tromba", espressione dell’urlo liberatorio dell’uomo, ormai privo di punti di riferimento.

Verona 7 Giugno 1997

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